Le buone regole per un buon caffè.

Giardinoweb

Buongiorno cari amici da Andrea.

Per preparare il caffè ogni paese a la sua tradizione. A cominciare dal nostro, patria indiscussa dell’espresso, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.



Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questa forte e tonificante bevanda a un contenuto più basso di caffeina rispetto al caffè preparato con altri metodi: comporta infatti il passaggio dell’acqua attraverso il filtro a una velocità elevata, il che significa un breve contatto con la miscela che non fa in tempo a cedere una quantità elevata di caffeina.

Fra le mura domestiche l’espresso si prepara con la “moka”. Il primo accorgimento perché riesca a regola d’arte è che la caffettiera sia usata frequentemente e solo per il caffè. Va colmata di acqua fredda nella parte inferiore, quindi si riempie il filtro con il caffè in polvere, preferibilmente macinato all’ultimo momento perché conservi appieno il suo aroma, senza pressare.

A questo punto, dopo aver chiuso con cura la caffettiera, si mette sul fuoco, a fiamma viva, e si abbassa al minimo appena il caffè accenna salire.

Un’altra condizione indispensabile per la buona riuscita dell’espresso e la qualità della miscela.

La più pregiata e costosa è l’arabica, delicatamente aromatica, relativamente povera di caffeina (2%); la più economica è la “robusta”, più amara e ricca di caffeina (4%).

Le miscele migliori sono contrassegnate dalla scritta: 100% arabica. La composizione si può dedurre anche osservando la schiuma che si forma sulla superficie del caffè una volta preparato: quando è densa e persistente vuol dire che la miscela contiene molta “arabica”, se viceversa si dissolve velocemente è scadente.

Caffè

Torniamo alle preparazioni.

Un’altro tipo di caffettiera tipicamente partenopea e la “napoletana”, con cui si ottiene un caffè del gusto più leggero (ma non più povero di caffeina).

In America il nel Nord America si usa invece il “il caffè filtro”, che si prepara facendo passare attraverso un grande filtro, generalmente di carta, pieno di miscela, acqua bollente.

Quest’ultima si raccoglie in un recipiente sottostante e viene conservata al caldo finché non è ultimato il passaggio. Ne risulta un caffè molto lungo, del gusto blando, che si usa bere in grandi tazze, come se fosse tè.

Il contenuto di caffeina è però più elevato di quello dell’espresso perché l’acqua permane per un maggior tempo a contatto con la miscela. Non è quindi una bevanda di cui abusare, soprattutto se non si è abituati.

Un altro tipo di caffè “lungo” si prepara anche nei paesi del medio-oriente, portando a ebollizione l’acqua, aggiungendovi una buona dose di caffè macinato, lasciandolo bollire per un po’, quindi filtrando il decotto.

Allo scopo si usano talvolta speciali caffettiere a forma di tronco di cono, in cui la bocca, più stretta della base, impedisce agli aromi di fuoriuscire.

Caffè

 

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