Gli scienziati, invece, ne hanno studiato gli effetti sul sistema nervoso. Gli studi hanno portato a diverse conclusioni ma quella che più ci interessa è che le piante prodotte e coltivate in Europa sono praticamente prive di sostanze allucinogene e non vale proprio la pena di sacrificarle per cercare di imitare gli indiani! Conviene quindi acquistare e coltivare il Peyote per altri motivi molto più importanti. Certo, ha i suoi piccoli svantaggi: è una pianta che cresce molto lentamente, è difficile da trovare in vendita nei vivai, il suo costo, circa 10 € per un cactus dalle dimensioni di un ditale in vaso da 7 cm, è abbastanza elevato. Eppure si tratta di una pianta insolita e molto attraente, che siamo spinti a ricercare come fosse una pietra preziosa, magica. E’ un buon modo per incuriosire e fare invidia ai nostri vicini di casa col pollice verde! E poi, al di là del suo fascino di pianta-simbolo per antiche civiltà e culture lontane, rimane il fatto che la Lophophora È una pianta grassa molto ornamentale. Inoltre si tratta di una delle pochissime varietà di cactus senza spine. Dalla radice, che cresce molto in profondità e che somiglia a una carota o una rapa, si sviluppano i fusti della pianta, detti “bottoni”. Sono verde glauco, cioè verde con sfumature azzurre e assomigliano molto a dei “puntaspilli”. Al centro di questi cresce un ciuffetto di peluria dannosa. E a questa che si deve l’origine del nome della pianta: in Azteco peyote significa infatti “bozzolo del baco da seta”, mentre il botanico “Lophophora vuol dire “portatrice di ciuffo”. In cima alla pianta, dai ciuffi di peli spuntano i fiori, larghi al massimo un paio di centimetri. Sono molto belli, hanno petali molto sottili, bianchi, gialli o rosa scuro, che contrastano con il carattere poco vistoso dei bottoni.
Conosciamo il Carpobrotus edulis
Oggi voglio parlare del Carpobrotus edulis, una pianta succulenta che è nota anche come fico d'India del Capo o…