

Buongiorno cari amici!
Le piccole piante ornamentali che abbelliscono il terrazzo, tra poco, appena le temperature medie si alzeranno, inizieranno a dare i primi segni di cedimento.
E' il caso dei ciclamini, piante tuberose che hanno bisogno di freddo per fiorire: iniziano in autunno inoltrato e finiscono con l'arrivo della primavera.
Il loro aspetto ora comincia a deperire: appaiono i primi fiori appassiti e disordinati e, a breve, cadranno tutti; le foglie sono rade, in parte già ingiallite o secche.
Per cercare di far durare i ciclamini almeno fino alla fine di marzo, adesso occorre intervenire con qualche cura mirata da eseguire al più presto.
La fioritura dei ciclamini è continua: quando i vecchi fiori appassiscono, occorre eliminarli per fare posto ai nuovi boccioli che si sviluppano dalla base e si allungano sopra le foglie fino ad aprirsi e se sostituire i vecchi fiori.
Fate attenzione alle foglie che rimangono a contatto con il terriccio umido: potrebbero marcire e dare avvio allo sviluppo di malattie fungine come la muffa grigia, o botrite favorita dall'innalzamento della temperatura.
E' un fungo pericoloso in quanto si può diffondere creando danni all'intera pianta e al tubero.
Nel caso di comparsa dei primi sintomi, è necessario intervenire prontamente, asportando il più possibile le parti colpite e somministrando un prodotto fungicida.
Alcune piante vigorose producono i frutti: piccole capsule tonde che si sviluppano in seguito alla caduta dei petali, contenenti numerosi semi.
La formazione del frutto indebolisce la pianta, quindi è consigliabile eliminarli intervenendo manualmente.

Quando, a fine marzo, la vegetazione sarà definitivamente secca, basterà spostare i vasi contenenti tuberi in quiescenza (ovvero a riposo) in un luogo idoneo, dove resteranno per tutto il periodo caldo, dalla primavera all'estate.
Vi svelo come faccio con i miei Ciclamini.
Il cassone freddo
Chi lo possiede può interrarvi parzialmente i vasetti contenenti i tuberi.
Il cassone va posizionato in semi ombra, poiché le poche foglie verdi rimaste devono avere la possibilità di continuare a svolgere la fotosintesi clorofilliana e sintetizzare nutrimenti da immagazzinare nel tubero.
Per mantenere il giusto livello di umidità senza bagnare le piante spesso, è utile distribuire uno strato di foglie secche sulla superficie del vasetto, per fare una sorta di pacciamatura.
Sotto un grande albero
In alternativa al cassone freddo, i vasi possono essere sistemati sotto la chioma rigogliosa di una grossa pianta in vaso, sempre interrando per pochi centimetri il loro vasetto.
In entrambi i casi, le bagnature vanno ridotte al minimo (solo per evitare che il terriccio si secchi troppo) e qualsiasi altra cura colturale, come la fertilizzazione, che va pressochè interrotta.
